Ringraziando Francesca Matteoni per la segnalazione di questa osservazione di Leonardo sui supposti due laghi tra Firenze, Prato, Pistoia e Arezzo.
“Dove le vallate non ricievono le acque salse del mare, quivi i nichi [conchiglie fossili; N.d.R.] mai non si vidono: come manifesto si vede nella gran valle d’Arno, disopra alla Golfolina, sasso per antico unito co’ Monte Albano in forma d’altissima argine; tenea ringorgato tal fiume in modo che prima che versassi nel mare, il quale era dopo a’ piedi di tal sasso, componea 2 grandi laghi, de’ quali el primo è dove oggi si vede fruire la città di Firenze, insieme con Prato e Pistoja; e Monte Albano seguiva il resto dell’argine insin dove oggi è posto Serravalle; del Valdarno di sopra insino Arezzo si creava uno secondo lago, il quale nell’antidetto lago versava le sue acque, chiuso circa dove oggi si vede Girone, e occupava tutta la detta valle di sopra per ispazio di 40 miglia di lunghezza; questa valle riceve sopra il suo fondo tutta la terra porta[ta] dall’acque di quella intorbidata, la quale ancora si vede a’ piedi di Prato Magno restare altissima, dove li fiumi non l’àn consumata; e infra essa terra si vede le profonde segature de’ fiumi che quivi son passati, li quali discendano dal gran monte di Prato Magno: nelle quali segature non si vede vestigio alcuno di nichi o di terra (azzurrignia come) marina; questo lago si congiugnea col laco di Perugia… Continua a leggere